Autore: Redazione SecurityOpenLab
La protezione dei sistemi OT è diventata una priorità assoluta per le infrastrutture critiche, poiché la convergenza tra IT e OT ha ampliato notevolmente la superficie di attacco. Settori come quelli dell’energy, del manifatturiero e della sanità sono sempre più esposti alle cyber minacce che possono compromettere la sicurezza operativa, con conseguenze economiche e sociali significative.
In Italia, ad esempio, il manifatturiero è stato il settore più colpito nel 2024. La diffusione dell’Industrial Internet of Things (IIoT) ha portato un’ondata di innovazione, ma ha anche aumentato i rischi: dispositivi connessi, reti interconnesse e l’adozione di digital twin per il monitoraggio e la manutenzione predittiva hanno aperto nuove porte agli attaccanti. I malware progettati per compromettere i sistemi di automazione sono in crescita, e il ransomware continua a rappresentare una delle minacce più aggressive, con attacchi che bloccano intere catene di produzione e ingenti richieste di riscatto.
Un altro aspetto critico è la difficoltà di gestire la sicurezza senza compromettere la continuità operativa. Le aziende spesso esitano a implementare misure di protezione per paura che queste possano rallentare o interferire con i processi produttivi. In alcuni casi, i meccanismi di difesa vengono addirittura disattivati per evitare fermi macchina, una scelta rischiosa che espone l’infrastruttura a vulnerabilità significative.
La sicurezza delle supply chain è un’altra area di grande preoccupazione. Molti attacchi recenti hanno sfruttato vulnerabilità nei fornitori per colpire aziende più grandi, mettendo in evidenzia la necessità di un approccio più rigoroso alla protezione di tutta la catena del valore. Inoltre, la protezione dei sistemi legacy, spesso obsoleti e difficili da aggiornare, rappresenta una sfida complessa che non può essere ignorata.
Per proteggere le infrastrutture industriali dalle minacce informatiche, è fondamentale adottare un approccio che integri tecnologia, strategia e formazione. Non basta più limitarsi a reagire agli attacchi: le aziende devono essere in grado di prevenirli, rafforzando la sicurezza dei propri sistemi senza compromettere la continuità operativa.
Il primo passo consiste in un’analisi approfondita delle vulnerabilità, che permette di individuare i punti critici e stabilire le priorità di intervento. Un audit dettagliato aiuta a comprendere dove sono i rischi maggiori e a selezionare le soluzioni più adatte per mitigarli. Una volta mappata l’esposizione delle minacce, è fondamentale adottare strumenti avanzati per proteggere l’infrastruttura industriale. In questo contesto, soluzioni come Kaspersky Industrial CyberSecurity (KICS) offrono un ecosistema completo per la protezione dei sistemi di controllo e automazione, garantendo la sicurezza di SCADA, HMI, PLC e workstation industriali senza interferire con la produttività. Anche la protezione dei dispositivi IoT è fondamentale, poiché la loro crescente diffusione aumenta la superficie di attacco, ad esempio Kaspersky IoT Secure Gateway permette di monitorare e limitare i rischi legati alla connettività industriale.
Parallelamente, le aziende devono essere costantemente informate sulle minacce emergenti. I servizi di intelligence sulle minacce ICS offrono aggiornamenti continui sulle vulnerabilità e sulle tattiche utilizzate dagli attaccanti, permettendo alle imprese di anticipare possibili scenari di rischio. Un altro aspetto cruciale è la capacità di rilevare e rispondere tempestivamente agli attacchi, ed è qui che tecnologie come Extended Detection and Response (XDR) diventano essenziali, permettendo un monitoraggio costante delle reti e una risposta automatizzata agli incidenti.
Tuttavia, la sicurezza non può basarsi esclusivamente sulla tecnologia. Uno degli aspetti più importanti per garantire la resilienza aziendale è la formazione del personale. Molti attacchi sfruttano l’errore umano come punto di ingresso, ed è quindi essenziale che tutti i dipendenti, dagli addetti alla produzione ai responsabili IT, siano consapevoli dei rischi e sappiano come comportarsi di fronte a una potenziale minaccia. La sensibilizzazione e la formazione continua sono un elemento chiave per ridurre il rischio di compromissioni e migliorare la sicurezza complessiva dell’organizzazione.
Infine, è indispensabile adottare un approccio strategico basato su framework di cybersecurity consolidati. Standard come la NIS2 e le linee guida ENISA rappresentano riferimenti essenziali per sviluppare strategie di protezione efficaci e allineate alle normative vigenti. Questi modelli aiutano le aziende a strutturare un piano di sicurezza coerente e integrato, bilanciando protezione e operatività.
In un contesto in cui le minacce informatiche sono sempre più sofisticate, la cybersecurity deve essere vista come un investimento strategico. Proteggere le infrastrutture industriali significa garantire non solo la continuità operativa, ma anche la sicurezza delle persone e la competitività aziendale nel lungo periodo. Solo con un approccio integrato, che combini tecnologia avanzata, monitoraggio costante e una cultura della sicurezza, le imprese possono affrontare le sfide future e costruire un ambiente industriale più sicuro e resiliente.