Massimo Lucarelli di Bitdefender spiega perché gli attacchi alla supply chain sono in aumento e che cosa serve per difendere le aziende da questi eventi potenzialmente devastanti.
Gli attacchi alla supply chain sono saliti alla ribalta delle cronache
con il caso Solar Winds. Come sottolineato più volte, non è stato il primo, non è l'unico e probabilmente nel prossimo futuro assisteremo ad altri attacchi alla supply chain. Ne abbiamo parlato con
Massimo Lucarelli, EMEA Sales Engineering Manager di Bitdefender.
Secondo le analisi di Bitdefender negli ultimi otto anni questo tipo di attacchi si è sviluppato e ampliato sempre di più. In epoca COVID l'iperconnessione ha aumentato la superficie d'attacco. Solar Winds è stato il caso più eclatante, ma
a marzo 2021 c'è stato un altro evento di questo tipo quindi non parliamo di una rarità. L'incidenza di questi attacchi è comunque bassa, il problema è che con un singolo attacco si colpiscono migliaia di obiettivi.
In prospettiva, se continueremo a lavorare da remoto come è lecito supporre, anche
il numero degli attacchi alla supply chain crescerà in maniera esponenziale. Per questo è necessario trovare un modo per proteggersi efficacemente. Ovviamente occorrono le difese tecnologiche, che garantiscano una sorveglianza costante ed efficace dello stato di sicurezza.
L'ideale, per le aziende che non dispongono di un team interno avanzato per la security, è affidarsi a un servizio di sicurezza gestita in cui operano ingegneri e analisti molto esperti, disponibili 24 ore su 24. Con le sue soluzioni avanzate, Bitdefender offre la possibilità di implementare funzionalità EDR di alto livello capaci di comprendere che cosa sta per accadere, prima che l'evento diventi una minaccia vera e propria.
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